Dino Pelagatti, nasce a Livorno il 2 agosto 1932 e fin da piccolo è a contatto con colori e pennelli. La sua vocazione è la pittura e verso gli anni ’60 decide di dedicarsi interamente ad essa, divenendo così un artista professionista. I dipinti del periodo giovanile risentono ovviamente della matrice derivata dalla “macchia” toscana, ma via via il suo linguaggio si personalizza contribuendo alla corrente del rinnovamento nel “secondo novecento livornese”, rispetto alla Scuola Labronica della prima metà del secolo. Pelagatti quindi inserisce un suo discorso particolare, sempre teso alla ricerca di positive evoluzioni, pur rimanendo nel campo figurativo. I suoi dipinti spaziano in una vasta gamma di tematiche: dalla figura che egli predilige, ai temi della vita del mare, dei cantieri, dei campi, dei caffè ecc., sempre in uno spirito di aperta socialità e con suggestiva espressività. Le sue figure, dalle fanciulle con le loro forme seducenti, alle contadine chine nei lavori campestri, ai pescatori dal moto ritmato, danno all’osservatore l’immediata percezione del movimento, dei colori dell’atmosfera in cui vivono con una delicatezza ed una plasticità non comuni. Opera sia nel piccolo e medio formato che su tele di elevate dimensioni: anzi, talora, raggiunge proprio i più alti vertici espressivi in queste opere di maggior respiro, niente perdendo in liricità, armonia cromatica e focalità. Sia nelle scene di massa che nelle singole figure, come nelle nature morte, l’ispirazione si realizza con tecnica sicura e squisita: i suoi controluce (prediletti dall’Artista), i colori soffusi, i diafani veli, i fantasiosi giochi cromatici, suggeriscono allo spettatore emozioni vibranti e sincere e vive appassionate partecipazioni.