Il labronico Dino Pelagatti, 1932 - 2016, fin da piccolo è stato a contatto con colori e pennelli. La sua vocazione fu subito la pittura e verso gli anni ’60, abbandonata la precedente professione, decise di dedicarsi interamente ad essa, divenendo così un artista professionista. I dipinti del periodo giovanile risentono ovviamente della matrice derivante dalla “macchia” toscana, ma via via il suo linguaggio espressivo si personalizza contribuendo alla corrente del rinnovamento del “secondo novecento livornese”, rispetto alla scuola labronica della prima metà del secolo scorso. Pur rimanendo nel campo figurativo, Pelagatti quindi inserisce un suo discorso personale, sempre teso alla ricerca di positive evoluzioni, che lo si riscontra specie nelle figure sempre in movimento. Le velature che caratterizzano spesso i “secondi piani” dei suoi quadri conferiscono poi a quest’ultimi un’atmosfera tutta particolare, quasi magica. Nel suo intenso curriculum professionale Dino può vantare numerose mostre personali e collettive, in Italia e all’estero. Ricordiamo in proposito quelle di Livorno, Firenze, Piombino, Lucca, Cremona, Forte dei Marmi, Modena, Merano, Milano, Bologna, Ivrea, Vigevano, Rosignano, nonchè Lugano, Bucarest, California e Malesia. Grazie alla collaborazione con la Jansonius Art Gallery, da tempo Pelagatti si cimenta anche con progetti e tematiche elvetiche, realizzando opere d’indiscutibile valore artistico.