MAPPE ANTICHE
La carta geografica è lo strumento che serve all’uomo per orientarsi nell’ambiente in cui vive. Distanze, altitudini, confini politici, fiumi, laghi, mari, città e quant’altro sono visibili in forma raccolta per mezzo di segni convenzionali, il cui insieme costituisce quella scienza denominata “cartografia”. La carta geografica è quindi una rappresentazione grafica del globo terrestre, o di una parte di esso, nata per scopi pratici come dividere terreni per le coltivazioni, tracciare i confini politici tra popoli vicini, conoscere il territorio da attraversare, ecc… La cartografia ebbe la sua epoca d’oro quasi 2000 anni fa grazie a Tolomeo. Nel medioevo le carte non rispondevano ad esigenze conoscitive e descrittive, ma piuttosto alla visione del mondo di quel tempo. Carte approssimative, addirittura fantastiche, rappresentavano una terra piatta, rettangolare oppure ovale, di cui Gerusalemme era l’ombelico. La rinascita dei commerci, soprattutto via mare, diedero nuovo impulso alla cartografia, specialmente nautica, che a quel tempo si limitava a descrivere soltanto le coste. Più tardi la scoperta dell’America e la circumnavigazione di Magellano costrinsero i cartografi ad abbandonare le fantastiche descrizioni medioevali e a rappresentare le vecchie e le nuove terre contemporaneamente nello stesso globo. Nel settecento, grazie ai viaggi e alle esplorazioni che si avvalsero di criteri tecnici di trascrizione più precisi, si raggiunse un alto livello di rappresentazione. Le carte qui presentate sono solo una piccola parte della collezione posseduta da Jansonius.
Peter Van Kerre 31 x 45 cm
Ann Richardson 47 x 81 cm
Gilardon 36 x 50 cm
M. Bonne 27 x 40 cm
M. Bonne 26 x 37 cm
Anonimo 25 x 18 cm
Michel Van Lochom 42 x 55 cm
Abramo Ortelio 44 x 55 cm
Michel Antoine Baudramol 46 x 60 cm