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Il manifesto in Svizzera (Ticino)

Ticino Sottoceneri

Regione lago di Lugano

Situata nella Svizzera meridionale, al confine con l’Italia, Lugano, città più popolosa del Cantone Ticino, è famosa in tutto il mondo come bellissima località turistica (grazie al lago e alla generosa natura che la circonda), affermata piazza finanziaria della Svizzera, nonché per la sua storia nel contesto europeo.

Nel Medioevo, per secoli, Lugano come le altre terre del Ticino seguì le vicende dei vicini comuni di Como e Milano, e ciò fino all’instaurazione del governo dei Confederati, avvenuta all’inizio del ‘500 e fino al 1798. Dopo tale data e con l’avvento di Napoleone, Lugano e tutto il Ticino passarono sotto la Repubblica Elvetica. Nel XIX secolo Lugano svolse un ruolo rilevante nelle vicende del Risorgimento Italiano e durante la seconda guerra mondiale fu luogo di confino e d’esilio per diversi personaggi italiani.

Dal profilo artistico ed urbano, la città e la sua architettura presentano un carattere prettamente lombardo. Tra gli edifici notevoli sono da ricordare la Cattedrale romanica di San Lorenzo, della seconda metà del XI secolo e la Chiesa di Santa Maria degli Angioli con affreschi di Bernardino Luini. Notevoli il lungolago, il nucleo storico di Via Nassa, Piazza Riforma e Via Pessina, il Monte Brè e il Monte San Salvatore, ed i suoi parchi tra cui Ciani, Tassino e San Michele.

Lugano, non è solamente il terzo polo finanziario della Svizzera, ma anche la città dei parchi e delle fontane, delle ville e dei luoghi di culto.

Grazie all’atmosfera mediterranea e al gusto per la vita tipico del sud, Lugano riunisce tutte le caratteristiche di una metropoli mantenendo i tratti di una piccola città. Il centro storico pedonale, i palazzi in stile lombardo, gli esclusivi musei, il sole, le montagne e il lago, senza dimenticare un ricco programma di manifestazioni, rappresentano un chiaro invito a visitare e a vivere la città. Sono molteplici i motivi che inducono a scegliere di trascorrere una vacanza a Lugano. Il facile accesso, crocevia tra il Nord Europa e l’Italia, ne fa il punto d’incontro tra la cultura italiana e l’efficienza e precisione d’oltre Gottardo. Le principali attrazioni sono il clima estremamente mite, il paesaggio incantevole e la vegetazione rigogliosa. La rete autostradale e ferroviaria, con i collegamenti aerei della vicina Lombardia, uniscono facilmente Lugano al resto del mondo. La città di Milano è raggiungibile in meno di un’ora di treno o auto.

La fama culturale deriva invece dalle numerose mostre di alto livello che sono periodicamente organizzate al LAC (Lugano Arte e Cultura) e altri musei locali. L’intera regione è di notevole interesse storico e artistico grazie a numerosi monumenti di varie epoche e opere della “nuova architettura ticinese”. Dal punto di vista musicale, la città ospita molti eventi nel corso di tutto l’anno, per non parlare poi della “Festa d’autunno” che di fatto chiude la stagione ricreativa all’aperto. Una vera e propria promozione turistica compì i primi passi solo a metà dell’ottocento, con la costruzione del ponte-diga di Melide nel 1847 e crebbe enormemente con l’avvento della ferrovia, specie grazie al traforo del San Gottardo.

Nel periodo 1882 - 1910 si registrò a Lugano un importante incremento demografico, dovuto anche all’arrivo di cittadini da altri cantoni e dall’estero, attratti dalle nuove prospettive di lavoro nel settore del turismo in Ticino. Attorno al 1900 molti svizzero-tedeschi rivestirono un ruolo rilevante nel ramo alberghiero a Lugano. La struttura edilizia alberghiera si mosse parallelamente all’evoluzione del turismo. Dapprima modesta (se si pensa che nel 1851 fu temporaneamente adibito ad albergo il palazzo governativo - l’odierno municipio - costruito nel 1844,dapprima con il nome di Albergo del Lago e poi Albergo Washington fino al 1889) l’offerta alberghiera crebbe con l’apertura di importanti alberghi tra i quali nel 1855 l’Hôtel du Parc (successivamente Palace) derivante da una ristrutturazione di un convento.

Le principali zone d’insediamento alberghiero, oltre al centro città e al lungolago, furono quelle di Paradiso, le alture verso la stazione, Cassarate e Castagnola. Lo scoppio della prima guerra mondiale causò una contrazione dei villeggianti, con gravi ripercussioni sull’industria turistica sino al 1922, anno in cui grazie all’elettrificazione della ferrovia il movimento turistico cominciò a riprendersi. Con la crisi del 1929 iniziò un nuovo periodo duro per il turismo che perdurò sino al 1936. Dopo due anni di stabilità subentrò il contraccolpo della seconda guerra mondiale che chiuse di fatto l’epoca d’oro del turismo di lusso, aprendo nel contempo le porte a quello del grande pubblico.

Il monte San Salvatore e la funicolare

Il Monte San Salvatore (912 m.l.m.) è uno dei simboli turistici del luganese e del Ticino. Oltre che a piedi si può raggiungere comodamente la vetta con la funicolare che parte da Paradiso. Situato nel mezzo del Golfo di Lugano, il San Salvatore appartiene a un complesso montuoso circondato per circa tre quarti dal lago. La salita offre uno splendido panorama che si fa sempre più vasto oltre i confini del Ticino, sull’intero arco alpino, dal Monviso, al Monte Rosa, al Bernina e, verso sud, agli Appennini. Su un giro di 360°, in piano più ravvicinato, si spazia sui monti ticinesi dal San Giorgio a sud, poi al Monte Lema, al Tamaro e al Pizzo Vogorno a nord, quindi all’Adula, poi al Camoghé, ai Denti della Vecchia, al Boglia, al Brè, al Monte Caprino, al Sighignola per terminare al Monte Generoso.

In vetta si sono anche un ristorante e un piccolo museo; da qui si può scendere a piedi fino a Paradiso o lungo il sentiero panoramico che porta a Carona dove si trova un parco naturalistico con sentieri che consentono di ammirare le bellezze della flora locale. La funicolare, inaugurata nel 1890, supera un dislivello di 601 metri; la linea di 1660 metri di lunghezza è divisa in due tratte separate di 830 m, ciascuna con un’inclinazione diversa. La prima tratta raggiunge il 37% mentre la seconda il 61%. La linea non è elettrificata e le due carrozze sono collegate tramite un’unica fune traente di acciaio che permette il funzionamento dell’impianto di risalita.

Gandria

Il suggestivo abitato di pescatori di Gandria era, fino al 1932, raggiungibile soltanto via lago o a piedi. Questo isolamento particolare ha permesso la conservazione quasi integrale di tutte le sue tradizioni architettoniche e folcloristiche. Tra gli edifici meritevoli di attenzione segnaliamo la chiesa parrocchiale di San Vigilio in tipico stile barocco, eretta nel ‘600. Il campanile è tardomedievale nelle sue componenti principali. All’interno della chiesa si possono ammirare stucchi e affreschi del XVII secolo. Da ricordare pure la seicentesca cappella di San Rocco, dedicata anche a San Sebastiano e alla Madonna della Salute, che fu edificata nel 1645 dagli abitanti di Gandria in segno di gratitudine per essere stati risparmiati dalla peste.

Durante il periodo estivo il borgo di Gandria è visitato da parecchi turisti che trovano una piacevole accoglienza nelle tipiche locande a picco sul lago. Una particolarità “salutistica” di Gandria è data dal fatto che le sue case (e i locali di ristoro) sono raggiungibili solo per stretti vicoli e scalinate, ragion per cui l’auto bisogna lasciarla in alto all’entrata del paese, in un ampio parcheggio al lato della strada cantonale. L’abitato di Gandria è raggiungibile anche seguendo l’omonimo sentiero che parte dal parcheggio di San Domenico a Castagnola e costeggia il Ceresio in una splendida cornice naturale, con magnifici panorami sul lago e sulle montagne circostanti. Dal sentiero si dirama anche quello denominato “degli ulivi” che si arrampica verso il Monte Brè.

Monte Brè e funicolare

Il Monte Brè/Lugano (933 m), la montagna più soleggiata della Svizzera, offre uno splendido panorama sul lago Ceresio, sulla città di Lugano, verso l’Italia, e fino alla sommità del Monte Rosa. Sulle pendici del Monte Brè si adagiano gli alti quartieri di Lugano, ossia: Brè, Albonago, Aldesago, Ruvigliana, Suvigliana e Castagnola. Sono molti i sentieri che dal comprensorio si diramano verso il Monte Boglia (1’516 metri di altitudine), l’Alpe Bolla (1’129 m) e Cureggia (655 m). Un percorso naturalistico suggestivo invita l’escursionista a passare dai 785 metri di altitudine di Brè/Lugano, ai 292 dell’ameno villaggio di Gandria, in riva al lago Ceresio.

 

Il Monte Brè è raggiungibile con la funicolare, che parte da Cassarate, in esercizio sin dal 1912. Nel giugno del 1908 era stato aperto solo il primo tronco Cassarate - Suvigliana, mentre il secondo appunto nel febbraio del 1912. La durata del percorso è di circa 15 minuti. Si può arrivare alla cima del Brè anche percorrendo con l’auto la carrozzabile che porta al quartiere di Brè, per proseguire poi a piedi lungo un sentiero che sale fino alla vetta. Dal quartiere di Brè, che presenta un nucleo ben conservato con la parrocchiale dei SS. Simone e Fedele, parte anche una strada parzialmente asfaltata (di norma chiusa al traffico privato) che conduce in alto fino al ristorante in stile liberty, dove pure si gode di una vista imperdibile.

Navigazione e Morcote

Nonostante le dimensioni relativamente ridotte (superficie 48,9 kmq, lunghezza 35 km, larghezza massima 3 km, profondità massima 279 metri) il lago di Lugano presenta un’articolazione geografica piuttosto irregolare, con diversi bracci, sinuosità e rientranze, che lo rendono particolarmente attraente e pittoresco. La navigazione del lago è stata pertanto sempre un fattore molto importante sia per l’economia del distretto che dal profilo turistico. La navigazione a motore sul lago di Lugano esiste dal lontano 1848, con il primo battello a motore, il piroscafo “Ticino”, che all’epoca poteva trasportare ben 200 persone alla velocità di 18 km orari. Il vero e proprio servizio sul lago iniziò nel 1881 con la Nuova Società dei Vapori sul lago di Lugano e poi nel 1919 con la fondazione della SNL (Società Navigazione Lago di Lugano), assicurando la percorrenza anche per la parte italiana del lago (Porlezza, Campione d’Italia e Porto Ceresio).

Morcote fa parte de “I borghi più belli della Svizzera”. Le caratteristiche stradine, i portici delle antiche case patrizie, i monumenti architettonici di grande valore e una vegetazione subtropicale, fanno di questo villaggio rivierasco, situato a soli 10 km a sud di Lugano, una meta turistica eccezionale. Oltre alle rovine del castello in altura, è assolutamente da visitare la chiesa di Santa Maria del Sasso ricca di preziosi affreschi rinascimentali, posta al termine della scala monumentale che dalle rive del lago conduce alla sommità del colle, in un fantastico piazzale panoramico.

Il Malcantone e la ferrovia Lugano-Ponte Tresa

Il Malcantone, regione del Sottoceneri, presenta numerosi angoli caratteristici e una grande varietà di paesaggi, essendo situato tra un braccio del lago Ceresio, il golfo di Agno, il fiume Tresa e la catena di monti che divide la Svizzera dall’Italia, sul lago Maggiore. La regione comprende svariati paesini ubicati a diverse altitudini, collegati tra loro anche da una fitta rete di sentieri. Un punto caratteristico del Malcantone è il Monte Lema (1.621 m), che si può raggiungere sia a piedi che con la funivia da Miglieglia. Per quanto regione storicamente povera, il Malcantone è ricco in arte e cultura. Numerosi sono i monumenti di autentico valore, come le chiese di Sant’Ambrogio a Cademario, di Santo Stefano a Miglieglia, e di S. Michele ad Arosio, con i loro bei campanili romanici e affreschi di pregio.

 

La ferrovia Lugano-Ponte Tresa, a scartamento ridotto e lunga circa 12 km, venne inaugurata nel giugno del 1912. Essa costituisce ancora oggi un supporto di trasporto importantissimo nel congestionato nodo viario della regione del basso Malcantone. A Ponte Tresa, terminale ferroviario della linea, posta alla frontiera con l’Italia, il lago si chiude a formare l’emissario Tresa che si getta poi nel Lago Maggiore. Il fiume è stato sempre un guado importantissimo prima della costruzione del ponte di Melide. In passato per raggiungere Lugano, infatti, o si giungeva da Porlezza o da Ponte Tresa, da qui l’importanza strategica del luogo.

Monte Tamaro, Ferrovia Elettrica Lugano-Tesserete, Capriasca e Valcolla

Il Monte Tamaro, alto 1’960 m, si erge a sud-ovest del Passo del Monte Ceneri e divide con questo ed altri monti il Ticino in Sopraceneri e Sottoceneri. Una funivia collega Rivera, paese posto ai suoi piedi, con l’Alpe Foppa situata a 1’567 m. Già in passato stazione sciistica dei luganesi, in anni recenti si è affermato quale meta turistica estiva, grazie alla realizzazione di diverse infrastrutture ricreative e sportive.

La Ferrovia Elettrica Lugano-Tesserete fu inaugurata nel luglio del 1909, per essere sostituita poi nel 1967 da un servizio di autotrasporto. La società nel 1971 si fuse con la Lugano-Cadro-Dino, con la conseguente costituzione delle “Autolinee Regionali Luganesi”.

La Capriasca si situa a nord di Lugano e a sud della Valcolla. La regione è particolarmente ricca dal profilo naturalistico nonché di spunti artistici e culturali. Nucleo centrale della zona è l’abitato di Tesserete, il cui monumento principale è la chiesa plebana dedicata a Santo Stefano (raffigurata nel manifesto di Luigi Rossi). La struttura dell’edificio ha subito numerose modifiche a partire dal secolo XI.

Non possiamo concludere questa presentazione dei manifesti della regione del lago di Lugano senza parlare, se pur brevemente, della Valcolla, terra d’antichissimi insediamenti posta a nord di Lugano, circondata dai monti Gazzirola, Camoghè, Denti della Vecchia e Bar. Essa possiede paesini arroccati fino all’estremo limite dei pascoli, che ci ricordano tempi d’emigrazione e di vita dura, tra cui Cimadera che è il più alto abitato del Sottoceneri essendo posto a 1’100 m di altezza. La valle prende il nome dal paese di Colla, centro principale del comprensorio, ed è raggiungibile tramite la strada cantonale che l’attraversa partendo dalla Capriasca fino all’abitato di Sonvico.

Festa della Vendemmia

Nel 1932 le autorità luganesi appoggiarono l’iniziativa del Coro dei Canterini del Ceresio di dar vita, in collaborazione con la Corale Armonia di Castagnola, ad una grande festa dell’uva, con tanta musica ed un corteo che attraversasse le vie cittadine: nacque così la Festa della Vendemmia.

Per diversi anni, ad iniziare dal 1933 in occasione della prima esposizione a carattere agricolo-industriale, la Festa della Vendemmia coincise con la Fiera di Lugano. A partire dal 1945 questo binomio cessò e la cartellonistica riportò esclusivamente la pubblicità della Festa della Vendemmia. L’attività fieristica sarebbe rinata anni più tardi, in forme e modalità diverse, per iniziativa di promotori privati.

La cartellonistica della Festa della Vendemmia nacque quindi nel 1932 con il manifesto di Otto Ernst, che racchiudeva in un’unica scenografia, un’arpa, dei contadini vendemmianti e la chiesa di Castagnola. Non manca, naturalmente in lontananza, il Monte San Salvatore. Sono due i “giganti” della grafica della manifestazione: Libico Maraja (1912-1983) con le sue scene di allegria contadina, e soprattutto Daniele Buzzi (1890-1974). Dopo aver immortalato con i suoi disegni la Festa delle Camelie a Locarno, Buzzi approdò nel Ceresio creando dei veri e propri capolavori scenografici, ricchi di gente in movimento, pittoreschi (a volte fantasiosi) scorci di vedute luganesi, luce e colori vivi. La festa alla fine degli anni ’90 cambiò fisionomia, abbandonando il famoso corteo e mutando il nome in Festa d’Autunno.

La sponda italiana del Ceresio

Molte sono le località importanti anche sulle rive italiane del Ceresio, come Cima (vicino alla Valsolda), Porlezza, la Valle d’Intelvi, Campione d’Italia, Porto Ceresio e Lavena Ponte Tresa.

Cima è un abitato storicamente importante avendo mantenuto una tipica struttura medievale con resti di antiche mura e fortificazioni; nelle sue vicinanze sorge il famoso Santuario di Nostra Signora della Caravina, eretto nel 1663.

Porlezza, è posta sull’estremo golfo orientale del lago di Lugano e ne costituisce il crocevia più significativo.

La Valle d’Intelvi, con centri principali Lanzo e San Fedele, ha due versanti, uno verso il lago di Como e l’altro verso il lago di Lugano. Possiede importanti testimonianze artistiche come la Chiesa dei SS. Nazaro e Celso a Scaria. Dalla cima del Sighignola (1’302 m), sita nel comune di Lanzo d’Intelvi, si gode di una vista stupenda sul lago di Lugano.

Campione d’Italia costituisce un’enclave italiana in territorio svizzero. Campione vanta un notevole patrimonio artistico tra cui spicca il Santuario delle Madonna dei Ghirli, senz’altro uno dei monumenti più importanti di tutto il Ceresio.

Porto Ceresio si affaccia sul lago in posizione prospiciente a Morcote, situata sull’altra sponda, e dispone di un attrezzato attracco per la navigazione da diporto.

Lavena Ponte Tresa, al confine con l’omonimo comune svizzero, rappresenta anche un valico di rilievo per la regione; nelle sue vicinanze vi è il pittoresco stretto sul Ceresio, che divide i due bacini, ricco di fauna acquatica e di flora lussureggiante.

Il Mendrisiotto e il Basso Ceresio con le loro montagne e la ferrovia del Monte Generoso

La maggioranza dei turisti in Ticino si ferma nella regione del Lago Maggiore e nel luganese. Chi vuole invece scoprire qualcosa di meno conosciuto, ma di molto intrigante, deve scendere un po’ più a sud e superare il ponte-diga di Melide.

Il Mendrisiotto e Basso Ceresio é una regione accogliente, dinamica e conosciuta soprattutto per la genuinità delle genti. Il capoluogo Mendrisio (centro politico fin dal medioevo) e la città di confine di Chiasso sono i principali poli regionali. Due sono le splendide montagne che contornano i confini del comprensorio: il Monte Generoso ed il Monte San Giorgio (Patrimonio UNESCO).

Tra le tante altre perle la regione offre una vasta scelta di sentieri, alcuni tra i vigneti, due splendide valli (la Valle di Muggio e la Val Mara), una ricca varietà di musei, borghi medioevali, ristoranti gastronomici e antichi grotti, nonché un interessante calendario di manifestazioni.

La ferrovia a cremagliera del Monte Generoso fu inaugurata nel 1890. Dai primi treni spinti da locomotive a vapore, si passò alle motrici con motore diesel negli anni ’50, per modernizzare poi il servizio negli anni successivi. Il treno parte da Capolago, sul lago di Lugano, a 274 m e raggiunge i 1’704 m dopo aver attraversato una natura incontaminata in poco più di 30 minuti. Alla stazione di arrivo sorge il famoso “Fiore di Pietra” ultimato nel 2017 su progetto di Mario Botta.

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