Comicità italiana

Johnny Stecchino - 1991 - Con Roberto Benigni, Nicoletta Braschi e Paolo Bonacelli
Il film comico è una forma d’arte basata sulle capacità degli attori di far ridere gli spettatori con battute, scene grottesche e paradossali; si differenzia dalla commedia che prevede anche situazioni a volte drammatiche. Per molti anni ancorata al teatro e all’avanspettacolo, la comicità italiana entra decisamente nel cinema nel secondo dopoguerra grazie in particolare a Totò, affiancato talvolta da Peppino De Filippo. A seguire incontriamo Alberto Sordi, che poi abbraccerà il campo della commedia. Negli anni ‘60 troviamo il duo Franco Franchi e Ciccio Ingrassia e alla fine del decennio Paolo Villaggio. Negli anni ‘80 emergono nuovi talenti come Roberto Benigni, Massimo Troisi, Carlo Verdone, Renato Pozzetto, Enrico Montesano, nonché Lino Banfi, Diego Abatantuono e la coppia Massimo Boldi e Christian De Sica. Tra gli anni ‘90 e 2000 hanno successo Antonio Albanese, Leonardo Pieraccioni, il trio Aldo, Giovanni e Giacomo, e ultimamente il pugliese Checco Zalone.
Un americano a Roma di Steno, mostra come i sogni di grandezza di un giovane ingenuo si infrangono di fronte ad un piatto di spaghetti.
I soliti ignoti di Mario Monicelli, con musiche di Piero Umiliani, mette in ridicolo le imprese maldestre di una combriccola romana di borgata.
Bianco, rosso e Verdone di Carlo Verdone, con musiche di Ennio Morricone, risalta la goffaggine dei tre personaggi, nei distinti ruoli di viaggiatore, interpretati dal bravo attore romano.
Non ci resta che piangere di M. Troisi e R. Benigni, con musiche di Pino Donaggio, uno dei film più apprezzati del genere, ci fa sorridere grazie alle sue gag, citazioni e sequenze di un paradossale ritorno al passato.
Johnny Stecchino di Roberto Benigni, attraverso le vicissitudini grottesche del protagonista denuncia una società piena di ingiustizie, corruzione e disonestà.