Ricchezza e povertà

Wall Street - 1987 - Con Michael Douglas e Charlie Sheen
Spesso il cinema ha focalizzato l’idea che la ricchezza abbia origini poco etiche, riflettendo le conseguenti disuguaglianze e tensioni sociali. Di lotta di classe si parlava già nel 1927 con il memorabile Metropolis di Fritz Lang. Nel 1940 Furore di John Ford mise in luce le difficoltà dei contadini durante la Grande Depressione, evidenziando le lotte di sopravvivenza. Nel 1961 Accattone di Pier Paolo Pasolini ha ritratto la vita nelle periferie povere italiane. Negli anni ‘80 il capitalismo sfrenato diventa un tema sentito, incarnante l’avidità e il potere del mondo finanziario. In anni più recenti sono uscite pellicole con storie di speranza e resistenza, in un mondo pieno di disparità economiche.
Miseria e nobiltà, di Mario Mattoli, con musiche di Pippo Barzizza e un insuperabile Totò, mostra paradossalmente come i vari personaggi sappiano assumere altre identità pur di raggiungere gli obiettivi prefissati.
L’oro di Napoli, di Vittorio De Sica, con musiche di Alessandro Cicognini, è un film in sei episodi dove emerge la praticità napoletana, fatta anche di espedienti, di fronte alle difficoltà della vita.
Il gigante, di George Stevens, racconta le vicissitudini di una famiglia texana confrontata da incomprensioni e colpi di scena, in un mondo caratterizzato dall’arrivismo sociale che non sfocia nella vera felicità.
Poveri ma belli, di Dino Risi, ambientato a Roma, è una deliziosa commedia incentrata sulle dinamiche dei due protagonisti, che rischiano di incrinare la loro lunga amicizia infatuandosi della stessa ragazza che si prenderà poi gioco di loro.
Wall Street, di Oliver Stone, con musiche di Stewart Copeland, è incentrato sullo spietato mondo newyorkese della finanza, dove il denaro è tutto e spesso è guadagnato con spregiudicatezza e azioni illegali.