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Altre tradizioni particolari: artigianato, arte e tempo libero

Orologeria

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Immagine storica di un laboratorio orologiero svizzero

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Dal settecento in poi questo artigianato è divenuto per la sua importanza una vera industria. Per le dimensioni assunte l’orologeria ha plasmato la storia produttiva e sociale non solo dell’arco giurassiano ma dell’intera nazione.

 

Nata, come sembra, a Ginevra, ha preso poi piede in regioni poco urbanizzate, come la Vallée de Joux e i comprensori delle montagne neocastellane, e quindi anche nel nord-est. Dapprima l’attività è iniziata con la metodologia del lavoro a domicilio (établissage) per poi evolversi verso una maggiore standardizzazione con le fabbriche. In pari tempo nascevano anche le prime grandi scuole di orologeria. A causa delle due gravi crisi del novecento, l’orologeria ha subito contraccolpi e cambiamenti legati al mercato. Ciò non di meno piccoli laboratori, più o meno indipendenti, sono sopravvissuti ed anche cresciuti nell’ambito della produzione di orologi di lusso, a cui in definitiva è legata la reputazione della Svizzera in questo settore.

Intagliatori del legno di Brienz

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Tutto nacque nel 1816, anno di carestia, quando Christian Fischer, maestro tornitore di Brienz, ebbe l’idea di ornare gli utensili con intagli per venderli. La sua iniziativa ebbe successo e l’uomo decise di insegnare questa forma di artigianato artistico ad allievi della regione.

Gli intagli su legno ottennero una prima grande notorietà all’Esposizione Universale di Londra del 1851. Nel 1884 venne fondata la scuola d’intaglio che dal 1928 è divenuta scuola professionale e officina per apprendisti del Canton Berna, unica ancora oggi in Svizzera.

 

Attualmente gli scultori su legno diplomati lavorano in proprio o in piccole aziende, realizzando opere significative su mandato o per il mercato turistico. Nel 2009 è stato istituito a Brienz il museo della scultura su legno, sostenuto da un’apposita fondazione, nata nel 1990 per tutelare la conoscenza e la storia della pratica dell’intaglio.

Il ricamo a macchina di San Gallo

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Specialista alla macchina per il ricamo

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Museo Tessile di San Gallo

La tradizione tessile di San Gallo ha segnato anch’essa la storia della regione sangallese, ed ha saputo tramandarsi nel corso delle generazioni. All’inizio del ’900, nel cantone quasi in ogni famiglia una persona era occupata in casa o in fabbrica nel settore del ricamo.

Nonostante la profonda crisi che ha caratterizzato nella seconda metà del novecento questo settore, attualmente nella Svizzera orientale sono in attività ancora alcune piccole imprese di ricamo. Queste trattano in particolare tessuti pregiati di alta qualità, utilizzando macchinari all’avanguardia per l’esecuzione dei ricami.

 

Per tenere vive queste tradizioni lavorative, abili ricamatori e ricamatrici mostrano ai visitatori, nei musei di Balgach, Flawil (San Gallo) e Stein (Appenzello Esterno), l’arte di ricamare con macchine manuali. Il cosiddetto “Palazzo Rosso”, eretto nel 1886 nel centro storico di San Gallo, ospita il Museo e la Biblioteca del tessile. Vi sono esposte raffinate collezioni di ricami fatti a mano o a macchina della Svizzera orientale, nonché più di mille libri di modelli dei fabbricanti di un tempo.

Intreccio della paglia nel Freiamt

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Cappelli esposti allo Strohmuseum im Park a Wohlen nel canton Argovia

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La regione argoviese del Freiamt è conosciuta per la lavorazione della paglia, attività artigianale importata probabilmente nel cinquecento dall’Italia. Fino al secolo scorso i prodotti d’intreccio della paglia, come i cappelli ed altro, venivano eseguiti a domicilio e consegnati poi ai commercianti che li esportavano in tutto il mondo.

 

Quest’attività è ancora svolta, ma in misura minore. Si cerca tuttavia di conservare questa tradizione grazie all’associazione Stroh-In-Form fondata nel 2010 e all’esistenza a Wohlen del Museo della Paglia (Strohmuseum im Park). Quest’ultimo conserva tra l’altro una preziosa raccolta di esemplari di cappelli realizzati con grande maestria.

 

Va ricordato che nel Freiamt la paglia conserva ancora un ruolo importante, non solo per l’artigianato, ma anche per i momenti conviviali legati al carnevale. Ad esempio, a Wohlen lo Strauschnitt (taglio della paglia) inaugura il carnevale, mentre a Hallwil lo Straumaa (uomo di paglia) è una delle figure dei Bärzelibuben (maschere del Bärzeli, festa che si tiene il 2 gennaio nella cittadina argoviese).

La pittura contadina nella regione del Säntis

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La pittura contadina dell’Appenzello e del Toggenburgo merita un apprezzamento particolare nell’ambito dell’arte popolare dei paesi dell’arco alpino. Sin dal lontano cinquecento si eseguivano i dipinti, più o meno elaborati, che ornavano le pareti in legno o i mobili. Nell’800 gli artisti riproducevano scene di alpeggio su strisce orizzontali di legno o carta (Sennenstreifen), decoravano i fondi dei secchi per la mungitura (Melkeimerbödeli) e dipingevano su tavola la salita delle mucche verso i pascoli in altura. Nel corso del ’900 si sono sviluppati nuovi stili pittorici, in parte allontanatisi dai motivi tradizionali dell’arte pittorica alpigiana, di un certo spessore artistico.

La Fiera d’autunno di Basilea

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Quella di Basilea, nata nel 1471, è senza dubbio la più grande ed antica fiera di divertimenti in Svizzera. Ogni volta inizia a mezzogiorno in punto dell’ultimo sabato di ottobre al suono delle campane della chiesa di San Martino, per terminare la terza domenica successiva. Nel corso dell’evento vengono organizzati in sette piazze della città (in particolare nella grande Petersplatz) diversi mercati con bancarelle, intrattenimenti vari e luna park. Si calcola che la fiera attragga ogni anno circa un milione di persone dalla Svizzera e dall’estero, desiderose di passare momenti spensierati nella bella città renana.

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