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Attività sportive e giochi di società

La lotta svizzera

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Seguita in molti i cantoni (in alcuni di più ed in altri meno), la lotta svizzera (Schwingen) consiste in una forma di combattimento tra due uomini (e di recente anche tra due donne) che si affrontano in un’area limitata, ricoperta di segatura. Durante la lotta ambedue i contendenti si afferrano ai robusti pantaloncini di juta (o di cuoio) che gli stessi indossano sopra i vestiti, e non lasciano la presa fino alla mossa conclusiva che tende a far finire l’avversario con la schiena a terra.

 

Apparentemente cattiva, la lotta in realtà inizia e termina con una stretta di mano, fra gli applausi degli spettatori. Nel corso degli anni le manifestazioni di lotta, una volta prerogativa delle campagne e degli alpeggi (dove si pratica sin dal XVII secolo od anche prima), hanno trovato ormai spazio anche nelle zone urbane, divenendo un vero e proprio sport nazionale.

 

Ai giorni nostri l’Associazione federale di lotta svizzera conta diverse decine di migliaia di soci. Ogni tre anni viene organizzata, a livello nazionale, la Festa federale dei lottatori e degli alpigiani che attira centinaia di migliaia di spettatori nei tre giorni di durata complessiva, come è stato il caso dell’edizione del 2016 ad Estavayer-le-Lac e di quella di Zugo nel 2019. Per contro, in ambiti regionali si tengono annualmente circa 120 appuntamenti; tra i più importanti ricordiamo quello di fine luglio sul Brünig, sul confine tra Obvaldo e Berna, organizzato oramai da più di un secolo (come per gli incontri dello Stoos e del Rigi), con la presenza di oltre 100 lottatori che si cimentano davanti al pubblico appassionato.

La lotta, unitamente alle altre discipline Hornuss e lancio della pietra, è qualificata quale sport nazionale svizzero.

In Ticino questo sport tipicamente svizzero è ancora poco conosciuto, essendosi tenute nel cantone in tempi passati solo sporadiche esibizioni di livello (nel 1937 a Bellinzona e nel 1971 a Sementina). Nel giugno del 2016 e 2017 si sono tenute a Gudo la 1a e la 2a festa di lotta svizzera, con 100 lottatori “non coronati”, organizzate dall’Associazione ticinese di lotta svizzera (ATLS), nata ufficialmente nel 2012, che usufruisce delle strutture del Centro sportivo nazionale della gioventù a Tenero (CST) come sede di allenamento ed incontri dei suoi giovani lottatori.

Hornuss

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L’Hornuss è uno dei tre giochi nazionali svizzeri assieme alla lotta e al lancio della pietra, e viene praticato oggi anche dalle donne. In questa competizione il battitore colpisce l’Hornuss (o Nouss), un disco scuro di plastica di 78 grammi. inserito in un supporto, con un bastone elastico (una specie di lunga frusta) lanciandolo verso il campo avversario (Ries) dove gli intercettatori (Abtuer) dell’altra squadra cercano di bloccarlo con delle pale prima che arrivi al suolo.

Le origini di questo gioco, diffuso specialmente nei cantoni di Argovia, Berna, Lucerna e Soletta, risalgono al ‘600, probabilmente nell’Emmental, anche se verosimilmente giochi simili esistevano nell’intero spazio alpino. L’associazione federale Hornuss, fondata a Burgdorf nel 1902, conta oggi quasi 200 società affiliate fra le circa 300 esistenti in tutto il Paese.

Hürna

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L’Hürna, che è una versione semplificata dell’Hornuss, è praticata solo a Furna in Prettigovia (Grigioni). I giocatori colpiscono con un bastone di nocciolo (Huristecken) un disco di legno (Huri), poggiato su un piano inclinato, lanciandolo verso gli avversari che cercano di intercettarlo con delle assicelle di legno (scandole).

Mazza Cula

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La Mazza Cula è invece una specie di golf alpino praticato in particolare a Masein (GR). I giocatori cercano di colpire con una verga (Mazza) una palla (Cula) di legno colorata del diametro di 5 cm. A differenza del golf, la palla non deve entrare nella buca ma colpire un determinato obiettivo posto a debita distanza, come un grosso sasso, un albero o un palo. Vince ovviamente chi effettua meno colpi prima di centrare il bersaglio.

Sia l’Hürna che la Mazza Cula si giocano prevalentemente in primavera, dopo lo scioglimento della neve nonché in autunno, al ritorno dall’alpeggio. Ambedue le discipline non sono organizzate in un’associazione specifica e sono praticate da giovani e meno giovani del posto o da compaesani che vivono altrove e che ritornano saltuariamente al villaggio d’origine (magari proprio per partecipare a questi giochi, in gare fra amici).

Il lancio della pietra

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Trattasi di una disciplina sportiva risalente già al Medioevo, che da lungo tempo fa parte integrante delle competizioni alpigiane. Un tempo prerogativa dei soli uomini, ora in questo genere di gare si cimentano anche le donne, con pietre di minor peso. Il masso più pesante, simbolo delle discipline, è quello di 83,5 kg, riservato ovviamente (solo per sollevarlo sopra la testa) alle forti braccia di muscolosi atleti. Il lancio di un tale peso, costituito da un grosso blocco di granito, ha il suo record di distanza: 3,89 m, raggiunto nel 2006. Il lancio della pietra costituisce sicuramente uno dei piatti forti della festa di Unspunnen, vicino a Interlaken.

Festa di Unspunnen

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Questo vero e proprio evento alpigiano viene organizzato a Interlaken, nei pressi delle rovine fortificate di Unspunnen, da diverse associazioni nazionali poste a tutela delle tradizioni popolari, come la Federazione dei costumi, l’Associazione federale di lotta svizzera, l’Associazione svizzera di Jodel e l’Associazione svizzera di musica popolare.

La festa, che si svolge nell’arco di diversi giorni, prevede competizioni di lotta, lancio della pietra e Hornuss, concerti di corno delle Alpi, musica popolare con corni e suoni di tamburo, balli in costume tradizionale, esibizioni di sbandieratori e cortei.

Le prime due edizioni si tennero nel 1805 e 1808, dopo la fine della Repubblica Elvetica, con lo scopo di rappacificare gli animi tra la città di Berna e l’Oberland bernese che intrattenevano allora rapporti alquanto tesi. L’iniziativa diplomatica non portò però gli effetti sperati e si dovette attendere il 1905 per vedere rinascere la festa che si ripeté poi nel 1925-26 e nel 1946. Dopo queste date l’evento si tiene regolarmente a intervalli di circa 12 anni, normalmente verso la fine dell’estate. L’ultima edizione, chiusasi il 3 settembre 2017, ha visto la partecipazione di circa 100.000 spettatori nei 9 giorni di svolgimento.

Tiro federale in campagna

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Il Tiro federale in campagna figura tra le più importanti manifestazioni sportive della Confederazione e rappresenta la più grande festa di tiro mondiale, attirando circa 150.000 presenze tra tiratori e simpatizzanti. Essa si tiene contemporaneamente ogni anno nei vari poligoni della Svizzera, con la partecipazione anche delle donne, richiamando molti sportivi che si cimentano nelle diverse prove previste.

Nel corso di un lungo fine settimana sono in programma tiri con il fucile (moschetto, fucile d’assalto 57 e 90) e con la pistola d’ordinanza, con bersagli a 300, 50 e 25 metri.

Il Tiro federale in campagna, nato nel 1872 come pratica militare e sviluppatosi nella seconda metà del novecento, si è trasformato nel tempo in un divertimento sportivo assolutamente elvetico, durante il quale, tra l’altro, i veterani hanno la possibilità d’insegnare ai giovani come maneggiare pacificamente un’arma da fuoco. La manifestazione è aperta a tutti i cittadini svizzeri, a partire da 14 anni di età (per il fucile) e 16 anni (per la pistola). Al poligono di Lugano sono circa 500 gli appassionati che si danno appuntamento per parteciparvi.

Jass

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Lo Jass, gioco di carte estremamente popolare, è praticato ovunque in Svizzera e in qualsiasi momento della giornata: in treno per ingannare il tempo, in osteria, o semplicemente a casa con amici e parenti.

Il gioco richiede un discreto impegno intellettuale poiché per vincere una partita non è sufficiente avere solo delle buone carte. Oltre a possedere una capacità di concentrazione il giocatore deve saper interpretare ed osservare attentamente il linguaggio del corpo, specie quello degli avversari.

Diffuso fin nelle valli più lontane, con alcune varianti, lo Jass viene giocato da giovani ed anziani, sia uomini che donne.

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