SOCIALITÀ
Casa per anziani, dal Ricovero di S. Maria a Casa Serena
Un primo intervento municipale in favore degli anziani, malati, orfani e trovatelli, avvenne nel 1801 prendendo in gestione l’Ospedale di Santa Maria, i cui servizi dal 1845 furono assicurati dalle religiose Figlie della Carità di San Vincenzo de’ Paoli. Fino al 1909 i ricoverati erano prevalentemente persone anziane (troppo deboli e malate per lavorare); l’ospedale accoglieva anche bambini orfani in attesa di sistemazione. La definitiva separazione dell’attività del ricovero da quella dell’ospedale avvenne nell’ottobre del 1910 con l’apertura del nuovo Ricovero Comunale di Assistenza su un’area di 6.000 mq lungo il Cassarate (dove oggi opera Casa Serena), donata dal dott. Antonio Gabrini che ne finanziò anche la costruzione, il cui costo ammontò a circa 165 mila franchi.
Il 13 ottobre dello stesso anno fu effettuato il trasporto dei 66 ospiti con carrozze e in parte a piedi. Nel 1916 il ricovero annoverava già una media di 75 ospiti e necessitava di un ampliamento. Conseguentemente venne acquistato un terreno contiguo di altri 5.480 mq per 31 mila franchi, a cui si aggiunse nel 1924 un’ulteriore area di 7.500 mq per 52 mila franchi. Il ricovero possedeva un vasto parco con alberi da frutta, un grande orto e uno spazio coperto per allevare polli, conigli ecc… il tutto per soddisfare i propri fabbisogni; il riscaldamento funzionava a carbone e a legna.
Dopo alcuni ampliamenti la struttura ospitò anche un reparto per 20 ragazze e 20 ragazzi, costituendo per questi una sorta di convitto. Nel settembre del 1976 il ricovero venne demolito per divenire l’area verde della nuova Casa Serena inaugurata lo stesso anno e i cui lavori erano iniziati nel 1973. Il 31 dicembre 1980 terminò la convenzione con la Congregazione delle Figlie della Carità e si avviò così il processo di laicizzazione del personale. Negli anni seguenti la città si è dotata di ulteriori case per anziani: Residenza Castagneto a Castagnola (1988), Residenza Gemmo a Besso (1989), Centro la Piazzetta a Loreto (1999), Residenza La Meridiana a Viganello (1991), Centro l’Orizzonte a Colla (1994) e infine il Centro Polis a Pregassona (2021).
Fotografia di inizio ‘900 del Ricovero Comunale
Casa primavera e nidi d'infanzia
Nel 1967, venne costruita Casa Primavera per risolvere la coabitazione dei giovani, fino ad allora alloggiati in un reparto incorporato nel vecchio Ricovero. La struttura si trova accanto all’attuale Casa Serena e accoglie i figli di ragazze madri, di genitori divorziati o semplicemente di famiglie in difficoltà che non sono in grado di assicurar loro le minime necessità. Casa Primavera si occupa di questi ragazzi, senza la pretesa di sostituire la vera famiglia, che rimane il punto fermo per lo sviluppo armonico del minore. Per tanti bambini è stata la prima casa che ha consentito loro di svilupparsi in un ambiente sano. L’età varia dai 3 ai 18 anni, con presenza dal lunedì al venerdì o 7 giorni su 7, come pure con orario diurno con rientro serale in famiglia.
La Città di Lugano opera anche da molti anni nell’assistenza alle famiglie con i suoi nidi d’infanzia dislocati su tutto il territorio: Nido Baroffio (ex Villa Amalia, che accolse nel 1994 l’attività del precedente vecchio nido di Besso rilevato nel 1980 dagli Istituti Sociali Comunali), Nido Molino Nuovo, Nido Ronchetto e Nido Polis. Il servizio socio-educativo ha come obiettivo primario il benessere dei bambini, la flessibilità nelle risposte ai bisogni delle famiglie ed il rispetto delle diversità dei modelli culturali ed educativi.
Anni ‘50, nido d’infanzia di Besso
Casa Primavera
SANITÀ
Vecchi ospedali di S. Maria e Civico
L’Ospedale di S. Maria sorgeva nel rione Canova e si affacciava lungo l’attuale via della Posta. In origine era un modesto edificio con pochi locali, attiguo alle chiese di S. Maria e S. Marta. Nel ‘700 fu costruita una nuova struttura a due piani, con cortile interno e porticato, che continuò ad assistere i malati, i poveri e prendersi cura anche degli anziani e dei bambini illegittimi e trovatelli. Sul finire dell’800 il centro città si era notevolmente sviluppato attorno al vecchio ospedale, con effetti negativi sulla stessa tranquillità degli ospiti. Prima della sua demolizione nel 1914 (unitamente alle due chiese), la vecchia struttura continuò ad accogliere gli anziani e i bambini orfani e abbandonati.
Inizio ’900. Visione verso Sud-Est dell’entrata del vecchio ospedale. A destra la chiesa S. Maria
Il nuovo Ospedale Civico, progettato da Giuseppe Ferla, inaugurato il 28 febbraio 1909, vantava un grande edificio centrale a tre piani, unito a due ampi padiglioni laterali. Dopo ampliamenti e rinnovamenti eseguiti tra il 1938 e il 1942, cessò di esistere nel 1980 dopo il trasferimento dell’attività nell’attuale Ospedale Regionale di Lugano (EOC) inaugurato nello stesso anno. Dopo sapienti lavori la bella e grande struttura è dal 1996 sede dell’USI (Università della Svizzera Italiana).
Il vecchio Ospedale Civico, da una cartolina del 1920 ca.
Croce Verde
Nel 1910, a seguito di due gravi disgrazie, rendendosi conto dell’inadeguatezza sia dei mezzi a disposizione che dell’organizzazione dei soccorsi, alcuni volenterosi decisero di creare un’associazione per portare aiuto ai bisognosi di cure immediate in modo efficiente, razionale e organizzato. Nel marzo dello stesso anno nacque, sulle orme delle consorelle del Nord Italia, la Croce Verde Luganese, un’associazione privata senza scopo di lucro e riconosciuta di pubblica utilità.
Il 2 agosto del 1910 fu firmato un contratto di affitto con la Fondazione Maghetti per installare la sede, con ambulanza medica permanente, nel complesso Maghetti di piazza Indipendenza 3. Iniziò così l’attività. Il mese successivo fu assunto un infermiere stabile e in ottobre arrivò un nuovo carro-lettiga. La copertura finanziaria fu assicurata da donazioni private e sussidi annuali (anche del Dipartimento Cantonale di Igiene). L’arredamento dell’ambulatorio fu completato grazie a donazioni di ditte e cittadini. L’inizio dell’attività non fu facile poiché fu in parte malvista e denigrata da chi la vedeva in concorrenza con la Croce Rossa Svizzera e addirittura come una pericolosa matrice irredentista verso la vicina Italia.
Nel marzo del 1915 fu creato un primo servizio dentario, a cui seguì nel 1929 una vera e propria clinica dentaria popolare. Durante il periodo della “spagnola” (1918-20) la Croce Verde si adoperò attivamente nel servizio di primo trasporto e intervento. Nell’aprile del 1924 arrivò la prima autolettiga. Sul finire del 1944 fu costituita una sotto sezione di Samaritane. Nel 1964 si dotò di due nuove autolettighe (Opel e Fiat). Nell’agosto del 1964, dopo 43 anni di attività, le suore Misericordine lasciarono l’istituzione suscitando un certo scalpore.
Il 30 giugno 1971 la Croce Verde si trasferì in una palazzina del vecchio Ospedale Civico e nel settembre del 1982 aprì temporaneamente al terzo piano del palazzo Brenna in piazza Cioccaro dei locali per la Clinica Dentaria Popolare. Alla fine del 1987 fu inaugurata a Bozzoreda la nuova sede dove hanno trovato posto il ramo trasporti, la Clinica Dentaria, il garage con l’officina riparazioni e il volontariato. Nel 1994 è avvenuto l’assorbimento da parte della Croce Verde dell’Ente Regionale Autolettighe (ERA) di Agno.
1910. Le prime biciclette per il trasporto dei pazienti
EDUCAZIONE
Scuole comunali
Già nel medioevo Lugano aveva scuole dirette dal cosiddetto “Scolastico” che era eletto dalle autorità del borgo. Stefano Franscini, stabilitosi nel 1824 a Lugano e coadiuvato dalla moglie, aprì un istituto letterario commerciale in via Nassa. Fu lo stesso Franscini a denunciare per primo, nel 1828, la carenza di strutture di accoglienza per bambini in età prescolastica. Sotto questo profilo, in quell’epoca, la situazione in tutto il cantone era estremamente carente, specie per i bambini delle classi sociali più povere che sovente erano lasciati nelle strade per buona parte della giornata. Alla voce di Franscini si affiancò quella di Giacomo Ciani che promosse, grazie alle disponibilità della sua famiglia, l’apertura a Lugano, nel dicembre 1844, del primo Asilo di Carità che accolse 74 bambini poveri. Il fabbricato aveva accesso da piazza Funicolare e fu acquistato poi nel febbraio del 1846 da Filippo Ciani.
L’attività del “vecchio asilo” venne trasferita nel 1892 nella nuova costruzione edificata in prossimità di piazza Indipendenza, finanziata dalla Fondazione Ciani e per questo conosciuta come Asilo Ciani. Nel 1926 fu costruito l’asilo di Besso, nel 1934 quello di Molino Nuovo e nel 1951 fu la volta di Loreto (assieme alle elementari). Fino al 1883 le Scuole Comunali erano sparse in più punti della città: accanto all’ospedale di S. Maria, alla Madonnetta, nella vecchia Caserma (trasformata nel 1907 in scuola professionale femminile), e in uno spazio del vecchio asilo (demolito nel 1934). Il 1° ottobre 1883 tutte le classi vennero riunite nel nuovo palazzo delle scuole elementari centrali, ampliato nel 1900 con la costruzione dell’ala nord lungo corso Pestalozzi (la struttura verrà abbandonata nel 1967 e poi demolita, con il trasferimento delle classi in altri edifici scolastici).
Nel settembre 1905 s’inaugurò la scuola elementare di via Trevano, ampliata nel 1912 con l’aggiunta di una palestra, e nel 1909 aprì il palazzo delle scuole elementari di Besso (demolito nel 1991 per far posto ad un nuovo edificio scolastico). Negli anni successivi, oltre a Loreto, Lugano si è arricchita di nuovi centri scolastici: del Bertaccio (1971), di Castagnola e di Brè (1972 a seguito della fusione comunale), di via Lambertenghi (1972), della Gerra (1973), aumentati poi con le altre aggregazioni comunali del 2002 e del 2013. Testi elaborati grazie alle fonti messe a disposizione dall’Archivio Scuole della Città di Lugano.
Vecchio e nuovo liceo
A seguito della secolarizzazione dell’istituzione ginnasiale e superiore, il 9 giugno 1852 il Gran Consiglio istituiva a Lugano il Liceo cantonale e il Ginnasio con annessa scuola industriale, con sede nell’edificio del Collegio di S. Antonio dei Padri Somaschi (nell’area dove oggi è situato il palazzo postale). Questo aveva visto la presenza come allievo di Alessandro Manzoni tra il 1796 e il 1798 e ospitava una ricca biblioteca, pure incamerata dal Cantone per alimentare la nuova biblioteca del liceo, divenuta poi Biblioteca Cantonale.
Nei primi anni il liceo vide la frequenza di 25-30 allievi e la presenza di Carlo Cattaneo quale rettore, nonché docente di filosofia (fino al 1865). Nel 1877, con l’avvento al potere dei conservatori, il liceo, pur rimanendo cantonale, assunse un’impronta prettamente cattolica e antimodernista con la sostituzione dei docenti e del rettorato, assunto da un ecclesiastico. L’arrivo dei liberali al potere nel 1890 portò a nuovi avvicendamenti, con la sostituzione di buona parte degli insegnanti. Nel 1895 Francesco Chiesa ebbe la cattedra di italiano e introdusse anche dei corsi di storia dell’arte.
Dopo circa 50 anni di attività il vecchio liceo non soddisfaceva più le esigenze scolastiche. Nel gennaio del 1902 il sedime fu ceduto alla Confederazione che cercava un’area in città per erigere il nuovo palazzo postale, e si decise di spostare la nuova sede del liceo in un ampio terreno ai margini del Parco Ciani, messo a disposizione dal dott. Antonio Gabrini (già rettore del liceo cantonale dal 1870 al 1877) erede dei fratelli Ciani, nonché benefattore dell’Ospedale Italiano di Lugano.
Fine ’800. Visione verso Est del vecchio liceo che verrà abbattuto nel 1904
Il 1904 fu l’anno del trasloco nel nuovo imponente edificio progettato dagli architetti Otto Maraini e Augusto Guidini. Nel 1908 gli iscritti al liceo superavano i 40 allievi. Nel 1914 iniziò il rettorato di Francesco Chiesa che sarebbe durato fino al 1943. Dal canto suo nel 1941 la Biblioteca Cantonale si trasferì in una sede autonoma accanto al liceo, cessando di farne parte. L’utenza del liceo crebbe ulteriormente negli anni successivi fino a raggiungere gli 851 studenti del 1973, prima dell’apertura dei nuovi licei cantonali di Bellinzona, Locarno, Mendrisio e Lugano 2.
Il nuovo Palazzo degli Studi, da una foto del 1915 ca.
TEMPO LIBERO E MANIFESTAZIONI
Teatro Apollo e Kursaal
La costruzione, caratterizzata da una cupola decorata con affreschi, fu inaugurata con il Rigoletto di Verdi il 26 dicembre 1897 con l’obiettivo di fornire alla città uno spazio per concerti musicali e spettacoli teatrali. Nel 1908 fu aperto un cinema e nel 1909 il Kursaal. Il complesso subì negli anni delle trasformazioni fino a quella modernizzante del 1952. Negli anni ’90 la struttura venne poi completamente modificata con la demolizione del teatro per essere così adibita esclusivamente a Casinò. Dal 1970 la Città di Lugano ne è il maggiore azionista.
Inizio ’900. Il Teatro Apollo e Kursaal verso Nord da via Stauffacher
VECCHIO TEATRO SOCIALE. Nel 1889 fu demolito il vecchio Teatro Sociale situato accanto al Palazzo Civico, procedendo alla realizzazione di un ampio giardino con fontana nel 1900-1905, costituita da rocce in tufo. Il teatro era stato costruito sulle macerie del macello di Mastra accanto al vecchio Palazzo Vescovile, dall’arch. Rocco Torricelli. Aveva un portico orientato verso il lago e ospitava al pianterreno un caffè e ai piani superiori dei locali ricreativi.
PADIGLIONE DELLA MUSICA. Dopo il rifacimento del lungolago, che aveva visto la cancellazione tra il 1914 e il 1918 del complesso di S. Elisabetta (Belvedere), vennero ridisegnati i giardini e creato il padiglione della musica su progetto dell’architetto Americo Marazzi. Questa costruzione, inaugurata il 14 settembre 1924, era utilizzata prevalentemente per concerti ed eventi musicali all’aperto. Purtroppo fu demolita verso la fine degli anni ’50.
TEATRO ODEON. Fino agli anni ‘60, tra la fine di via Cantonale e l’inizio di Corso Pestalozzi, sulla destra all’angolo di via Peri, faceva bella mostra di se il cinema Odeon, Questo particolare edificio, progettato dall’arch. Americo Marazzi con facciata principale su Corso Pestalozzi, venne aperto nel 1911 e come struttura ricordava le architetture delle esposizioni fin-de-siècle.
Festa della vendemmia
Nacque nel 1932 quale festa dell’uva, caratterizzata da tanta musica e un corteo che attraversava il lungolago. Dal 1933 al 1944 la festa coincise con la Fiera Svizzera di Lugano come testimoniano vari manifesti stampati negli anni ‘30 e ‘40. A partire dal 1945 questo binomio cessò e la cartellonistica riportò esclusivamente la pubblicità della Festa della Vendemmia, grazie in particolare a due veri giganti della grafica: Libico Maraja e Daniele Buzzi. La manifestazione alla fine degli anni ‘90 cambiò fisionomia, abbandonando il famoso corteo e mutando il nome in Festa d’Autunno.
Fotografia del corteo del 1933
CARNEVALE. Ogni città ha le proprie tradizioni, anche per quanto riguarda il carnevale, e Lugano non è da meno con il suo “Ul Sbroja”. L’origine di questo nome risale al 1901 quando fu presentata una nuova maschera, denominata appunto Sbroja, vestita con i costumi borghesi del 1930. Sbroja è un termine dialettale, traducibile con fanfarone, smargiasso, ed era attribuito a suo tempo ad abitanti eccentrici della città. Il carnevale a Lugano inizia di fatto con la consegna delle chiavi della città al re Sbroja e alla sua regina, ed è caratterizzato da varie manifestazioni tra cui la sfilata in maschera dei bambini delle scuole, musica e baldoria nelle vie e piazze cittadine, nonché dalla tradizionale risottata offerta alla popolazione in piazza della Riforma.
FIERA SVIZZERA DI LUGANO. È stata a suo tempo la manifestazione economica più importante del Cantone Ticino nonché un significativo evento culturale per il cantone, che si tenne annualmente dal 1933 al 1953. Nel 1937 fu riconosciuta come terza fiera nazionale e da allora il Consiglio federale inviò sempre un suo rappresentante per la giornata ufficiale, come Giuseppe Motta nel 1938.