Il carnevale in Svizzera
Il carnevale, si sa, è una grande festa tradizionale invernale che si celebra un po’ in tutto il mondo occidentale, in Europa in particolare, specie nei paesi di religione cristiana. La parola “carnevale” deriva dal latino “carnem levare (eliminare la carne)”, poiché indicava il banchetto che si teneva l’ultimo giorno di carnevale (martedì grasso) subito prima del periodo di astinenza e di digiuno prepasquale.
Come tutti sanno, di regola i festeggiamenti più significativi si tengono il giovedì grasso e il martedì grasso, ossia l’ultimo giovedì e l’ultimo martedì prima della Quaresima che inizia con il mercoledì delle Ceneri.
Da un punto di vista storico e religioso esso ha rappresentato un periodo di festa e di rinnovamento simbolico durante il quale il disordine, una sorta di ribellione tollerata, sostituiva l’ordine costituito, che però, esaurito il periodo festivo, riemergeva nuovo e rinnovato per un ulteriore anno.
Una leggenda narra che il primo carnevale sia stato solennizzato, per quanto riguarda almeno la Svizzera, nel piccolo paese di Brusio nella regione del Bernina.
Foto storica di un carnevale di inizio ‘900 nella Svizzera centrale
Il carnevale di Basilea
Momenti di festa durante il carnevale di Basilea
Il carnevale di Basilea, che vanta origini antiche – forse già dalla fine del 1376 – è conosciuto anche al di fuori dei confini nazionali. Esso prende avvio alle luci dell’alba del lunedì dopo il mercoledì delle Ceneri con i suonatori di tamburo e di flauto che, all’ordine “Morgestraich vorwärts marsch”, si mettono in marcia sfilando in costume nelle vie cittadine, dando così inizio ai vari spettacoli in programma che dureranno tre giorni. Il lunedì e il mercoledì pomeriggio si svolgono sfilate animate da migliaia di partecipanti in costume, fra musiche, balli ed esibizioni di vario genere. Il martedì è invece dedicato ai bambini in maschera e alla musica bandistica. Durante il carnevale non mancano le recite con toni satirici di numerosi gruppi di “Schnitzelbänke”, che si tengono nei ristoranti e nelle cantine dove la birra scorre a fiumi.
Il carnevale nella Svizzera centrale
Carnevale a Lucerna
Carnevale a Zugo
Anche nella Svizzera centrale, nelle località di Lucerna, Nidvaldo, Obvaldo, Svitto, Uri e Zugo, il carnevale è sicuramente una fra le più popolari feste dell’anno. Questo si svolge tra il giovedì grasso e il martedì grasso con svariate manifestazioni in costume, balli, cortei e musica bandistica.
Particolarmente rilevante, per le dimensioni assunte e il numero di partecipanti, è il carnevale di Lucerna. La sua storia ha origini molto antiche, risalendo al XV secolo. Il suo elemento centrale è da sempre il grande corteo satirico denominato “Fritchi”, che si tiene il giovedì grasso nel centro storico, a cui si aggiungono i gruppi di Guggemusik caratterizzati, oltre che dall’improvvisare una musica assordante e dallo sfoggio di maschere e costumi assai eccentrici, anche dal fatto che interagiscono con il pubblico, fermandosi spesso fra la folla e mettendo in scena spesso anche piccole rappresentazioni.
Il carnevale di Soletta
Carnevale a Soletta
A Soletta la festa inizia il 13 gennaio nel giorni di Sant’Ilario ed ha origini seicentesche. Sin dal 1853 il “Narrenzunft Honolulu” in quel giorno annuncia l’evento e la tipica sfilata “Hilari”. Scherzosamente viene destituito il sindaco della città e la via del municipio si rimpossessa del suo antico nome di “Eselsgasse (via dell’asino)” e fino al mercoledì delle Ceneri Soletta viene burlescamente chiamata “Honolulu”.
A segnare però l’inizio della settimana vera e propria del carnevale è il corteo “Chesslete” il giovedì grasso. Alcune centinaia di buontemponi con camicie bianche e berretti da notte, foulard rossi e assordanti strumenti musicali, sfilano alle 5 del mattino nella città, preceduti da portatori di fiaccole, svegliando la popolazione ancora dormiente.
Come nelle altre manifestazioni carnevalesche svizzere, anche a Soletta si organizzano sfilate e balli. Le bande e i gruppi di “Schnitzelbänke” si esibiscono nelle vie e non mancano poi i cortei umoristici-satirici, presenti di norma la domenica e il martedì grasso.
Manifestazione clou della festività solettese è poi il rogo di un pupazzo di paglia (Böögg) rappresentante l’inverno, che si tiene la sera del mercoledì delle Ceneri ponendo fine al carnevale.
Il carnevale in Ticino
Momenti del Rabadan a Bellinzona
Anche in Ticino il carnevale riserva a molti appassionati dei momenti di spensieratezza e baldoria, tanto che vi è l’usanza in alcuni paesi di prolungarlo grazie al calendario ambrosiano (ad esempio a Biasca e a Tesserete). Il più importante e rinomato, fra i 130 e più carnevali locali, è il “Rabadan” di Bellinzona che attira durante il suo svolgimento oltre 150.000 persone, di cui ben 30.000 alla domenica pomeriggio in occasione del grande corteo mascherato. Quest’ultimo si ripete poi, in tono minore, il martedì grasso a Chiasso con il “Nebiopoli”.
Secondo alcuni storici, il termine “Rabadan” deriverebbe dal dialetto milanese che significa chiasso, baccano. Secondo altre fonti avrebbe però origini più lontane, ossia al tempo delle crociate, e prenderebbe il nome dalla ricorrenza islamica del Ramadan. Sta di fatto che l’evento bellinzonese assunse questo nome nel lontano 1874 (pur essendo nato nel 1862) quando venne fondata la società Rabadan per la gestione delle manifestazioni.
Festeggiamenti del Nebiopoli a Chiasso
I festeggiamenti iniziano la sera del giovedì grasso quando il sindaco consegna simbolicamente le chiavi della città a “Sua Maestà Re Rabadan”. Gli eventi poi si susseguono, specie il sabato sera con il concerto della Guggenmusik. Al martedì successivo si distribuiscono migliaia di porzioni di risotto e luganighe.
È soprattutto alla sera che la città vive intensamente questo periodo di allegria, nelle strade e nelle piazze del centro storico, fra musica, balli e libagioni che durano fino alle ore piccole del mattino grazie ai grandi capannoni mobili, installati per l’occasione, capaci di ospitare all’interno migliaia di persone. Inevitabilmente gli eccessi non mancano, per i fiumi di birra e vino che vengono consumati anche fra i giovani, ciò che mette sempre a dura prova i servizi di sicurezza e sorveglianza organizzati dalle autorità cittadine.
Il carnevale giurassiano
Il carnevale nel Jura in una foto storica e in una contemporanea
Nel canton Giura il carnevale, denominato anche “Carimentran” ha origini antiche che si concretizzano ancora oggi con sfilate, balli in maschera, sprizzi di satira sociale ed altre eccentricità. Tra quest’ultime ricordiamo la scorribanda a Le Noirmont dei “selvaggi”, ossia giovani uomini ricoperti di fogliame che percorrono le vie del villaggio per “assalire” le ragazze e costringerle (si fa per dire) a bagnarsi nelle fontane.
Vi sono poi le sfilate notturne del “Baitchai” nel distretto Franches-Montagnes che si tengono alla vigilia del martedì grasso con grandi frastuoni, al ritmo dei tamburi e delle campane. Secondo delle antiche leggende tutto il rumore prodotto servirebbe ad allontanare dai villaggi gli spiriti irrequieti, per spingerli verso la tranquillità della Quaresima.
Tschäggättä
Esempi di maschere Tschäggättä
In Vallese, e più precisamente nel Lötschental, imperversano durante il carnevale personaggi travestiti con maschere dalle sembianze orrende. Sono le Tschäggättä, “umani” che indossano maschere in legno di pino, sandali da montagna avvolti nella juta, guanti di lana messi al contrario, abiti di pelle di capra o di pecora ed una campana allacciata alla cintura.
All’indomani della festa della Candelora (ossia della Presentazione al Tempio di Gesù, che la chiesa cattolica celebra il 2 febbraio) e fino alla mezzanotte del martedì grasso, queste stravaganti maschere si aggirano per le strade dei villaggi inseguendo donne e bambini. Una volta il travestimento era ad appannaggio solo dei celibi della vallata, che grazie a questo travestimento ricevevano il permesso di porgere le loro avances amorose senza remore. Oggi questo intento è decaduto ed anche uomini sposati, donne ed addirittura bambini, possono sfoggiare questi travestimenti.